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  L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in  altre forme di energia (elettrica o meccanica).

   Oggi viene per lo più convertita in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali (come, ad esempio, nei mulini a vento).
   Di fatto è stata la prima forma di energia rinnovabile scoperta dall'uomo dopo il fuoco ed una tra quelle a sostegno della cosiddetta economia verde nella società moderna.

   Alla fine del 2009, la capacità di generazione mondiale degli aerogeneratori era di 157,9 gigawatt, pari a circa il 2% dell'elettricità consumata nel mondo e sta crescendo rapidamente, notandosi un raddoppio nei tre anni tra il 2005 e il 2008. Alcuni paesi hanno raggiunto un coefficiente di penetrazione della potenza eolica molto elevato (a volte con incentivi governativi); ad esempio, nel 2008, il 19% della produzione elettricità di base raggiunto dalla Danimarca, il 13% della produzione in Spagna  e in Portogallo, il 7% in Germania e nella Repubblica d’Irlanda. Nel maggio del 2009, otto paesi del mondo avevano Parchi eolici che vendevano energia elettrica aero-generata a scopi commerciali raggiungendo profitti.

   I parchi eolici sono connessi alle reti elettriche; le installazioni più piccole sono usate per fornire elettricità a luoghi isolati. Le compagnie elettriche stanno utilizzando sempre più spesso il sistema del conto energia che consiste nel comprare l'energia in eccesso prodotta dai piccoli aerogeneratori domestici. Per alcuni aspetti l'energia eolica è una fonte attraente, come alternativa al combustibile fossile, dal momento che è abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e praticamente non produce gas a effetto serra se non durante la produzione di componenti base, ( come le pale in alluminio). Comunque, la costruzione di "fattorie eoliche" non riceve unanime consenso a causa del loro impatto paesaggistico e altre problematiche, come la rumorosità e la pericolosità degli impianti per i volatili.

L' impatto sull'ambiente è estremamente limitato e fondato sui seguenti fattori di impatto:

  • 1. occupazione del territorio;
  • 2. variazione al paesaggio;
  • 3. emissioni acustiche;
  • 4. interferenze elettromagnetiche;
  • 5. disturbo all'avifauna stanziale e migratoria;
  • 6. produzione di energia da immettere direttamente sulla rete locale (impatto positivo);
  • 7. disponibilità di potenza direttamente vicino ai centri di carico locali (impatto positivo);
  • 8. emissioni inquinanti evitate dalla sostituzione di una quota parte del parco termoelettrico (impatto positivo).
   Di questi fattori solo i primi due possono in qualche modo considerarsi particolarmente significativi e provati. Tuttavia il fattore rappresentato dall'occupazione del suolo di fatto non esclude gli altri usi del territorio in quanto solo l'1-2% del territorio occupato dalla wind farm è materialmente indisponibile per l'esistenza stessa delle macchine.

   Gli impianti eolici, insieme agli impianti idraulici (anche di piccola taglia), sono gli unici in grado di sostituire quote significative di impianti basati su fonti fossili, per cui per ogni unità di energia elettrica prodotta verrebbero risparmiati notevoli quantitativi di emissioni.
   Le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione, dall'istallazione e dal funzionamento di una singola turbina si ammortizzano dopo i primi tre / sei mesi di funzionamento.
   Calcolando che il ciclo di vita medio di una turbina eolica è di 20 anni, si può dire che la turbina sarà in grado di produrre energia elettrica ad impatto ambientale zero per più di 19 anni
 
 
   
   
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